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Ma la parte superiore dell'Aparo Futurista ci ricorda anche un'altra grande opera: il “Discobolo” di Mirone. In entrambi i casi è stato colto l'attimo prima del lancio. Ma in questo caso c'è una differenza. Il Discobolo è tutto chiuso su se stesso, nella perfezione geometrica degli spazi e degli equilibri. Tirerà il disco davanti a se ma non si lascerà trascinare da esso, resterà al suo posto, immobile, a guardare il disco che si allontanerà nello spazio e nel tempo. L'Aparo Futurista invece non è ripiegato su se stesso. E' tutto proteso in avanti, la mano destra, invece che appoggiata sul ginocchio sinistro, si proietta nello spazio circostante e tutte le dita sono aperte: è la tensione verso il futuro.

E il futuro a sua volta si riflette visivamente sull'immagine, la circonda e l'abbraccia, è una luce blu che investe il corpo dandogli nuove originali sfumature. In questo caso abbiamo la sensazione che l'Aparo Futurista stia per tirare la pallina, che ha in mano, nel futuro, ma che sia anche pronto a compiere uno scatto per andare incontro alle perturbazioni che la pallina genererà davanti a se. Anche il gruppo della trasgressione è teso verso il futuro, sempre pronto a lanciare un sassolino per generare un movimento sulla superficie liscia del lago: è un modo per risvegliare il desiderio delle persone di espandersi in cerchi concentrici verso l'infinito, e il Gruppo è li, pronto ad accogliere queste perturbazioni per farne poesia, musica o arte.

Infine una particolarità. Un dettaglio, ma importante. L'Aparo Futurista ha gli occhiali da sole e l'orologio. Gli occhiali rappresentano il mezzo che consente di guardare all'immensità del futuro senza però lasciarsi da essa accecare. L'orologio è invece il mezzo che consente all'uomo di tendere verso lo spazio-tempo infinito senza però dimenticarsi che stiamo vivendo qua giù sulla terra, dove la possibilità di crescere ed evolversi è data solo dallo scorrere inesorabile del tempo. Boccioni a proposito della sua opera scrisse: “E' la vita stessa, afferrata nella forma che la vita crea nel suo infinito succedersi”. Anche Aparo un giorno scrisse “Trovo un divertente paradosso il fatto che l’uomo, mentre insegue l’infinito, cresce e diventa se stesso nella realtà finita”.

Il Gruppo della Trasgressione, come l'Aparo Futurista, tende all'infinito e ciò lo rende aperto ad ogni nuova possibilità di crescita. Ma il Gruppo della Trasgressione ha sempre con se gli occhiali da sole e l'orologio, e perciò non si lascia abbagliare e non perde di vista lo scorrere del tempo. Ha i piedi ben saldi nella realtà finita che ama compenetrare, trasformandosi in fiamme ardenti che accendono di passione e di vita tutto ciò che lo circonda. Insomma, come disse un giorno il Prof. Aparo in un momento d'illuminazione futurista, il motto del Gruppo è: “mani alla zappa e occhi al cielo”.

Tiziana Pozzetti, 19 Giugno 2009

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L'Aparo Futurista non è la semplice rappresentazione di colui che ha creato il Gruppo
della Trasgressione e della sua capacità di imprimergli il movimento vorticoso che lo contraddistingue, ma diventa simbolicamente l'immagine del gruppo stesso.
La parte inferiore del corpo è tratta dall'opera futurista “Forme uniche della continuità nello spazio” (Boccioni, 1913). Il corpo sta camminando in avanti ma, facendolo, entra in contatto con lo spazio che lo circonda e si lascia compenetrare da esso, è plasticamente modellato dalla realtà verso cui sta avanzando. La figura si scompone sotto le spinte dell'aria che le viene incontro. Le gambe si trasformano in lingue di fuoco che seguono la dinamica del movimento. Ne risulta un'immagine che si proietta energicamente in avanti, verso il futuro. Contemporaneamente il busto sembra avvolto da delle linee a spirale che si avvitano, dando la sensazione di avere in se una forza motrice che si autorigenera continuamente e si espande. E' come se la figura racchiudesse in se, sovrapponendoli, tanti istanti successivi dello stesso movimento. Per questo noi abbiamo la sensazione di una figura che si muove in modo continuo. La dinamicità della figura la rende continua nello spazio e quindi infinita.

Così è anche il Gruppo della Trasgressione, cammina in avanti e, facendolo, entra ogni giorno in contatto con le diverse realtà che lo circondano. La forza vorticosa e dinamica del Gruppo, una energia a spirale che parte dal suo interno e si espande verso l'esterno, investe tutto ciò che incontra. Non permette alla realtà circostante di scivolargli semplicemente addosso ma al contrario la investe con una forza centrifuga in continua espansione e contemporaneamente l'attira al suo interno con un'intensa forza centripeta. Le diverse realtà che il Gruppo incontra sulla sua strada, gli incontri con storici dell'arte, giuristi, teologi, e con tutte le personalità più o meno originali ed eccentriche con cui entra in contatto, in qualche modo modificano il Gruppo stesso, lo scompongono in modo tale che possa ricomporsi ad un livello del tutto nuovo, caratterizzato da una ricchezza sempre maggiore e da una più intensa potenza vitale.

Come l'Aparo Futurista, anche il Gruppo della Trasgressione ha al suo interno una forza motrice che si autorigenera continuamente e si espande in continuazione: è la forza della relazione con l'altro, la voglia di condividere, di costruire, di creare insieme qualcosa di bello, è ciò che fa in modo che ogni membro del gruppo tenda verso gli altri che lo circondano. La voglia di scoprire le potenzialità nascoste dentro ogni essere umano, l'originalità delle imperfezioni, l'amore per la conoscenza che gli altri possono apportare. Per questo il gruppo tende ad inglobare tutta la vitalità che incontra sul suo cammino, vitalità che a sua volta genera nuove occasioni di confronto, nuove forze e nuovi stimoli, dentro e fuori il gruppo stesso in un rapporto bidirezionale. Abbiamo la sensazione che il gruppo si muova costantemente in avanti, la sua dinamicità lo rende continuo e perciò infinito.

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